Medici di belle speranze, di Adele Musso
Quarantaquattro anni, un uomo intelligente, professionalmente affermato, una moglie e dei figli, la gioia dei miei genitori. I nonni ringiovaniscono quando hanno bambini tra i piedi, li amano più dei figli stessi. Li vedono poco perché viviamo distante, già la mia professione di medico mi ha portato lontano dalla Sicilia. Sono un luminare della medicina. All’inizio della mia carriera nessuno poteva eguagliarmi, operazioni in via laparoscopica dei tumori alla prostata, tecniche all’avanguardia per quelle malattie che incancreniscono i corpi sani e che si diffondono in silenzio, che resistono anche al denaro. Il mio fiore all’occhiello.
Quarantaquattro anni, un uomo intelligente, professionalmente affermato, una moglie e dei figli, la gioia dei miei genitori. I nonni ringiovaniscono quando hanno bambini tra i piedi, li amano più dei figli stessi. Li vedono poco perché viviamo distante, già la mia professione di medico mi ha portato lontano dalla Sicilia. Sono un luminare della medicina. All’inizio della mia carriera nessuno poteva eguagliarmi, operazioni in via laparoscopica dei tumori alla prostata, tecniche all’avanguardia per quelle malattie che incancreniscono i corpi sani e che si diffondono in silenzio, che resistono anche al denaro. Il mio fiore all’occhiello.