mercoledì 26 marzo 2014

Omicidio del commissario Montana - Conte Cassina

Stiamo per affrontare questioni non molto piacevoli.
Tipico luglio. Un cane grosso e nero per strada vaga annoiato. Si avvicina ad un viandante. Passa e ‘ddrà, nun  ci rumpiri ‘a minchia. 
(Più in là, oltre l’autostrada e il promontorio, dietro la coltre fitta di buganvillee e alberi di limoni, dietro le mura di una casa non intonacata, dietro la porta della cucina, un polpo. È ancora vivo, un po’ stordito, è stato pescato già da un paio di ore. Una mano abile lo afferra per la testa e lo cala nell’acqua che bolle. La pelle viscida si ustiona, i tentacoli si imbizzarriscono. La mano abile risolleva il polpo e lo immerge un’altra volta. La resistenza è strenue. Alla terza immersione il polpo è ormai morto. Una presa di sale. Coperchio alla pentola che riprende la sua ebollizione.)

martedì 18 marzo 2014

La natività del Caravaggio - Filippo La Rosa - Omicidio Fici


I due "rubagalline" s’intrufolarono nottetempo attraverso una porticina che conduceva direttamente dalla sagrestia all’oratorio. Il giorno avanti avevano fatto un sopralluogo con la scusa della Santa Messa, più di una faccia si era girata quando i due erano entrati nel piccolo luogo sacro. Quello tarchiato aveva un ghigno storto che gli dava un’aria perennemente truce, l’altro alto e squinternato pareva poco portato per l’atto di dolore. Il vecchio lucchetto aveva ceduto subito ed erano riusciti a introdursi all'interno dell’oratorio.

Appena il fioco chiarore di qualche lumino votivo, per il resto il buio si tagliava con il coltello, strumento del quale erano entrambi dotati. Ghigno accese la torcia non dovevano sbagliare, ecco la tela sull’altare maggiore imponente, attorniata da un esercito di sculture candide e vigorose. Dal basso della loro miserabile intelligenza si ritrovarono come animali ipnotizzati, ma fu giusto un istante, la potenza del sublime non trovò varco tra le pieghe lisce dei cervelli abituati soltanto a eseguire ordini.

mercoledì 12 marzo 2014

Omicidio Chinnici

29 luglio 1983

Il silenzio pressava i nostri pensieri bloccati, avevamo la sensazione che una volontà superiore si fosse accanita contro le persone e come furia avesse voluto sfregiare anche la natura intera, ma solo in quell’angolo di mondo, a due passi dall’eleganza di palazzine liberty e curatissime piante centenarie.
Immobili, loro per necessità, noi per stupore e silenzio dei corpi.